Uzbekistan, cosa vedere in due settimane
C’è chi si chiede cosa vedere in due settimane in Uzbekistan, perché crede non ci sia nulla di che in questo Paese asiatico, e chi invece è consapevole della sua bellezza e prova a immaginare di dover scegliere quali tappe sono irrinunciabili e quali no. L’Uzbekistan si sta facendo strada a fatica nelle offerte turistiche che raggiungono il pubblico italiano ed europeo, spesso attirato dalle mete classiche, dell’Estremo Oriente o del Medio Oriente. Eppure Samarcanda la abbiamo sentita nominare tutti, e se vediamo le foto dei minareti che in questa terra sorgono e svettano, non possiamo che prepararci a partire.
Perché andare in Uzbekistan
Oltre che catturati dall’idea di fare gli originali, e scegliere una meta un po’ contro corrente, si può scegliere di andare in questo Paese la cui cultura è frutto di un mix di dominazione mongola e sovietica. Non fermiamoci a visitare solo le tre città principali, però, ma osiamo andare oltre, anche con escursioni organizzate, per dare un’occhiata al resto del territorio. C’è la possibilità anche di prendere i mezzi locali e farvi ospitare dagli abitanti del luogo, dipende molto da che tipo di viaggio si desidera fare e da quanto siamo disposti a conoscere la cultura locale fino in fondo e non solo fotografarla.
Cosa vedere in due settimane in Uzbekistan
Le tre principali città, che in ogni tour troverete proposte, o quasi, sono Samarcanda, Bukhara e Khiva. Sarà difficile evitarle e non vedo perché farlo. Hanno molte testimonianze storiche interessanti, sono molto vive e di certo possono aiutare ad entrare nell’ottica uzbeka.
Samarcanda è tra le città più importanti della Via della Seta, ospita quindi una grande quantità di edifici storici di estrema bellezza. La città vecchia sembra quasi finta da quanto è conservata a un po’ isolata dal resto della metropoli, resta però gradevole farci un giro, spingiamoci però anche al cimitero, abbarbicato sulla collina ai bordi della città, più autentico.
Bukhara è una grande città ma turisticamente forse non delle più interessanti. Non manca il minareto Kalon e l’Ark, una città fortificata al centro di Bukhara, la Madrassa di Mir-i-Arab e la Torre dell’Acqua. E’ una tappa importante perché fa da base per chi desidera vedere il deserto di Kyzylkum.
La terza città dell’Uzbekistan da visitare di default è Khiva. La sua città vecchia è un bosco di minareti con tante madrasse e moschee, ben conservati e interessanti da visitare, anche per comprenderne la struttura e il significato.
Al di là di queste tre tappe, ecco dove possiamo spaziare, per conoscere meglio l’Uzbekistan nelle due settimane che abbiamo a disposizione. Per vedere l’effetto sovietico, possiamo fermarci a Tashkent. Nella città vecchia troviamo ristoranti tipici ed una bella atmosfera autentica, il Bazar Chorsu, il centro religioso Khast Imom e il Parco Navoi.
Un’altra cittadina da raggiungere è Nurata. Qui, una volta visitata la Fortezza di Alessandro e assaggiata un po’ di vita locale, si parte per le gite Lago Aidarkul e ai Monti Nuratau, entrambe meravigliose. Raggiunto il Lago Aidarkul, si può ammirare un panorama unico, sui Monti Naratau si può invece fare trekking in solitaria.
Chi ama l’arte ed è curioso di scoprire quella locale, può andare fino a Nukus. Non è comodissima da raggiungere questa città ma c’è un bel mercato e un ricco Museo D’Arte Savitsky Karakalpakstan. Qui possiamo ammirare 90.000 opere dell’avant gard russa per una vera e propria immersione. Ora siamo pronti, proprio da qui, per arrivare al Lago d’Aral. In geografia lo si studia sempre, ma vederlo è tutta un’altra cosa. Affrettiamoci, tra l’altro, perché sta diventando sempre più piccolo, le sue sponde si ritirano in modo evidente e cambia l’estetica del paesaggio, inevitabilmente.
Resta un luogo magnifico, unico, dove la natura domina. Per vivere al meglio questa esperienza è meglio organizzarsi per dormire in tenda sulle sponde del lago e vedere alba e tramonto. Sulle rive del lago, da visitare, c’è Moynaq, borgo fondato da pescatori, oggi più turistico, ma che racconta come l’ambiente sta cambiando.
Quando andare in Uzbekistan
Se dobbiamo stare via due settimane, cerchiamo di azzeccare il periodo migliore per visitare il Paese. Il clima non è affatto simile al nostro, qui, perché l’escursione termica è davvero alta non bisogna prendere la cosa sotto gamba. Qui le estati sono estremamente calde, e gli inverni tremendamente freddi. Puntiamo sulle stagioni intermedia, se possibile, quindi sull’autunno e sulla primavera.
La valigia va fatta di conseguenza. In estate, abiti leggerissimi, in inverno, adatti ad affrontare temperature estreme. Nel resto delle stagioni, meglio essere pronti a tutto, quindi con vestiti da indossare a strati. Viste le tante gite che si possono fare, non scordiamo delle scarpe molto comode, meglio se da trekking.
Pubblicato da Marta Abbà il 18 Agosto 2019