Terme di San Pellegrino: come arrivare e cosa vedere
Il piccolo comune situato nella provincia di Bergamo, chiamato San Pellegrino Terme grazie alle sue acque è riuscito a guadagnare molta notorietà. Si trova in un posto magnifico, circondato dalle Prealpi Orobie, ed è da anni considerato una meta per chi ha bisogno di curarsi oppure anche solo di rilassarsi godendo dei benefici legati alle acque. Pur non essendo molto grande è considerata la capitale della Val Brembana non solo per le terme ma anche per alcune importanti testimonianze della Belle Époque in perfetto stile Liberty, quali il Grand Hotel, il Casinò Municipale e le Terme di San Pellegrino.
Terme di San Pellegrino: come arrivare
San Pellegrino Terme fa parte della Comunità Montana della Valle Brembana, lungo le rive del fiume Brembo ed ha attorno a sé diverse cime, la più alta è quella del monte Zucco che raggiunge i 1366 m s.l.m.. Per raggiungere questa località di soggiorno si può utilizzare il treno ma anche l’auto, percorrendo la strada provinciale. Da Bergamo in totale dista 24 Km, da Milano 54.
Terme di San Pellegrino: benefici
Prima di visitare la città e i suoi monumenti architettonici, fiondiamoci subito alla terme perché è poi questo il principale motivo per cui siamo arrivati fino a qui. Questo “pellegrinaggio” avviene già da parecchi anni, dalla stagione della Belle Epoque per cui possiamo dire che fin dai primi del Novecento le Terme di San Pellegrino erano ben attrezzate con strutture e servizi, cosa non del tutto scontata a quei tempi.
Le terme si trovano a pochi passi dal casinò ed è un edificio che appare immerso nel verde ma ricco nella sua forma architettonica con sale e porticati decorati in modo generoso con marmi, mosaici, splendide vetrate che alleggerivano la presenza di attrezzature sanitarie e servizi ogni anno sempre più all’avanguardia.
Le acque delle Terme di San Pellegrino sono molto consigliare per via dei loro numerosi benefici. Sono utili contro i calcoli, le malattie del fegato e dell’apparato digerente e fin dal Medioevo lo si sapeva o per lo meno lo si immaginava. E’ però dal Settecento che iniziarono ad essere riconosciute dal punto di vista terapeutico e la loro fama andò vi via crescendo fino a diventare una delle località termali più richieste. Oggi l’acqua San Pellegrino è sulle tavole di tanti italiani, e non solo.
Terme di San Pellegrini: cosa vedere
Dopo aver godute delle acque e dell’atmosfera delle terme possiamo dedicarci alla visita della città andando a scoprire le sue architetture più pregiate tra cui il Duomo, il casinò e il Grand Hotel.
Partiamo dal primo che fu costruito nel Settecento ma sui resti di una precedente chiesa quattrocentesca perché era necessaria una struttura più ampia e accogliente. L’esterno è nello stile dei Caniana salvo la facciata che fu rifatta nel 1914, l’interno è decisamente tardo-barocco con un grande altare maggiore, sormontato da una snella bussola, che si innalza sul centro del presbiterio tra i riflessi del rivestimento di maiolica bianca e marmo. Nella parte centrale della chiesa possiamo ammirare anche un affresco con San Pellegrino, evangelizzatore della Francia e vescovo di Auxerre, condannato al martirio dall’imperatore Galieno.
Passiamo al Casinò risale al 1907. La struttura è opera dell’architetto Romolo Squadrelli e presenta una facciata con due alte torri decorate anche con portalampade e il pennone in ferro battuto e altorilievi ai lati della porta centrale raffiguranti cervi volanti. Anche l’interno è prezioso e interessante e lo si può visitare anche se non si gioca d’azzardo perché oggi è uno spazio utilizzato per manifestazioni culturali e teatrali, congressi, sfilate di moda, esposizioni d’arte e serate di gala ma anche meeting, congressi e matrimoni.
Ultima tappa è il Grand Hotel, grande davvero con i suoi sette piani in stile Liberty, sormontato da grandi calotte lignee a dirigibile. Risale alla stessa epoca del Casinò e fu costruito in modo molto moderno con tanto di ascensori, luce elettrica, acqua potabile e telefono in tutte le 250 camere. Merita di essere visitato per la sua sontuosità elegante, i suoi lampadari enormi e gli stucchi, lo scalone e le decorazioni, anche sulle colonne.
Vi soggiornarono persone importanti come la regina Margherita di Savoia e la regina Elena di Savoia ma anche Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo, Ugo Tognazzi ed Ornella Muti. Era un hotel per persone ricche, e spesso famose, ma i costi di gestione diventarono troppo elevati e nel 1979 fu costretto a chiudere. Di recente l’hotel è stato scelto come location dei video musicali degli Studio 3 con Siamo ancora qua nel 2016 e di Elisa con Fire in The Dark nel 2017.
Storia di San Pellegrino Terme
Gli Orobi furono la prima popolazione ad insediarsi dove oggi sorge questa città il cui nome è stato però utilizzato per la prima volta attorno al secolo VIII d.C. Nell’età moderna è riuscita a restare un’oasi di pace mentre nel resto della regione c’erano guerre e rivoluzioni, ma con la costruzione della prima rotabile nel XVI secolo cominciò a destare interesse in molti.
Occorre attendere la fine del XVIII secolo per veder trasformato questo comune in un centro termale, grazie alle acque solfato-alcaline-terrose che sgorgano alla temperatura costante di 26 gradi, note già dal Medioevo. La sua fama cresce sempre di più fino al XX secolo in cui si afferma come elegante stazione termale e viene creato anche lo Stabilimento Termale seguito dal Casinò Municipale nel 1904 e dal Grand Hotel nel 1905.
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Pubblicato da Marta Abbà il 29 Marzo 2021