Islanda: trekking di gruppo
Islanda, un Paese da scoprire facendo trekking, meglio se di gruppo, visto che la bellezza si moltiplica quando è condivisa tra persone con la stessa passione. Molti sono coloro che affermano di amare l’Islanda, a parole, ma a fatti non è così semplice saperla avvicinare e percorrere. Nulla di spaventoso ma certo il suo clima e il carattere selvaggio, la natura che la rende speciale, la rende anche accessibile solo a chi la accetta per quella che è. Una terra meravigliosa a modo suo, e non particolarmente calda.
Trekking in Islanda: clima
Per fare trekking in Islanda, va conosciuto il clima, freddo e nuvoloso per gran parte dell’anno vista l’elevata latitudine. La presenza della corrente del Golfo e dell’oceano riescono a mitigare il gelo ma creano allo stesso tempo continui imprevisti. Il clima islandese è quindi instabile, con sbalzi di temperatura continui anche se l’escursione termica tra notte e giorno, tra inverno ed estate, non è inaffrontabile.
Se ciò che vi preoccupa maggiormente è la pioggia, all’idea di fare trekking in Islanda, c’è da sapere che il versante meridionale è quello dove le precipitazioni superano i 2.000 mm all’anno, in quello settentrionale si sta molto più all’asciutto, a Reykjavik cadono circa 800 mm di pioggia o neve all’anno. Peccato che quella meridionale è la più ricca di paesaggi e luoghi da non perdere: Jokursarlon, Skogafoss e lo Skaftafell National Park soprattutto.
Va da sé, quindi, che nella valigia di chi si appresta a partire per una settimana di trekking in Islanda, deve esserci abbigliamento tecnico, da allenamento e che dia sicurezza. Vista l’imprevedibilità, meglio portare costume, tuta da neve e impermeabile e, a seconda del cielo del giorno, vestirsi a strati.
Altre attrezzature essenziali da avere con sé sono le mappe e un comunicatore satellitare che ci permetta di far conoscere, in caso di bisogno, le coordinate della nostra posizione.
Islanda: cartina su aree dove fare trekking
Islanda: popolazione
Partendo per una vacanza di trekking in Islanda è importante sapere che l’autostop in questa terra è pratico e sicuro: gli islandesi meritano la nostra fiducia, sono cordiali con i viaggiatori. Inoltre prendere un passaggio da un autoctono è un modo per entrare in contatto con il Paese autenticamente. In Islanda vivono circa 322mila abitanti: è il Paese europeo al momento meno popolato.
La maggior parte delle persone vive nella capitale, Reykjavík, ma altre risiedono lungo le aree costiere pianeggianti occidentali. Altre località popolate sono le coste del Faxaflói, alcuni fiordi settentrionali e le pianure alluvionali del Sud-Ovest. Mentre l’interno dell’isola è quasi disabitato.
Islanda: cosa vedere
Ci sono numerose mete da raggiungere nel nostro trekking in Islanda, alcune imperdibili, altre consigliate a chi è particolarmente appassionato ai ghiacci e alla solitudine. La Laguna glaciale Jökulsárlón riserva dei paesaggi mozzafiato con la sua serie di iceberg galleggianti in tutta la loro grandezza, che mette in soggezione. E come non visitare Geyser, la località da cui ha preso il nome il fenomeno geotermico che tutti conosciamo, qui ce n’è uno che raggiunge i 40 metri.
La Bláa Lónið, Laguna Blu, è un luogo surreale dove stare immersi in acqua a 40 gradi e il gelo fuori, nel Parco Nazionale Skaftafell, il più grande islandese, possiamo trovare ghiacciai, vette maestose, cascate spumeggianti ma la più bella è la cascata di Seljalandsfoss, uno dei simboli d’Islanda, alta 60 metri e che accarezza una montagna verdissima.
Diventato famoso per la tragica eruzione del vulcano, anche Skógafoss e la sua cascata meritano, lo stesso vale per il Þingvellir National Park, un paradiso dove un tempo sorgeva la sede dell’antico parlamento islandese, e l’immensa spiaggia nera di Reynisdrangar.
Durante il trekking in Islanda possiamo attraversare anche l’Area Geotermica di Hengill lungo un bellissimo sentiero panoramico che supera il versante della montagna, e le aree geotermali di Krýsuvík e di Gunnuhver. Quest’ultimo mostra delle gigantesche fumarole con tanto di fango che ribolle nel sottosuolo, vista mare.
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Pubblicato da Marta Abbà il 25 Marzo 2017