Rotellando per il mondo
Rotellando per tutta Italia in cerca di persone con disabilità che vivono in piena normalità per raccontarle. Rotellando per tutta ‘Italia per documentare il viaggio e il punto di vista del “rotellato”. E’ così che è nato nel 2012 Rotellando, da una idea che Fabrizio Marta, Rotex, ha condiviso e realizzato assieme al fotografo Vito Raho per poi essere pubblicato su Vanity Fair e assumere una certa notorietà. “Da lì è iniziato Rotellando come progetto multimediale, sia editoriale, sia grafico, sia video – racconta Marta – con l’obiettivo di raccontare la diversità e l’accessibilità attraverso viaggi, mostre fotografiche ed eventi di sensibilizzazione”.
Irlanda, Londra, Sudafrica, Marocco, Danimarca, Finlandia, Svizzera, Malta, crociere con Costa Crociere: da quel momento Rotellando non è stato fermo un attimo e “ci sono ancora tanti progetti in preparazione”.
Rotellando “non è un programma di viaggi per persone speciali ma per tutti, per trasmettere l’idea che chiunque può viaggiare”: come stanno cambiando le cose in tale direzione?
Sicuramente l’attenzione è in aumento, forse più quella delle persone comuni e dei privati che quella delle istituzioni, ma si sa che la politica arriva sempre in ritardo. C’è ancora da fare, molti luoghi non potranno mai essere totalmente accessibili ma è importante una maggiore adattabilità alle situazioni, anche da parte delle persone che hanno problemi di mobilità.
Oggi qual è il maggiore problema, visto da Rotellando?
Purtroppo in Italia c’è l’abitudine a rendere accessibile i luoghi per rispettare delle normative e non per il reale utilizzo. Così capita che vi sono bagni accessibili in rifugi in montagna dove faticano ad arrivare persino gli alpinisti e scivoli con pendenze ripidissime nei marciapiedi delle città. Per l’esperienza mia e di Rotellando, basterebbero dei piccoli accorgimenti per rendere gli spazi usufruibili per tutti.
Tre maggiori pecche italiane, in merito, a parere di Rotellando che ha visto mezzo mondo?
L’abitudine a pensare in termini legislativi e non di praticità, la difficoltà a mettersi nei panni dell’altro e delle sue diversità, la lentezza della burocrazia.
Quali sono i Paesi visitati finora da Rotellando? Come li avete scelti?
Irlanda, Londra, Sudafrica, Marocco, Danimarca, Finlandia, Svizzera, Malta e altro ancora con le crociere. Non c’è stato un reale criterio: Rotellando preferisce andare nei Paesi maggiormente attenti come quelli nordici che possono spronarci a migliorarci. Oppure in quelli meno avvezzi ma che, attraverso la disponibilità e la cortesia della popolazione, diventano comunque accessibili.
Quale tra questi è il paese più accessibile a tutti, Rotellando?
Ogni luogo ha dei pro e dei contro. Sicuramente Rotellando ama città come Berlino o Barcellona. Il pregio di questi e anche altri luoghi e quello di pensare con una prospettiva differente, mettendosi nella condizioni dell’altro, senza pensare troppe alle legislazioni o ai criteri di legge che spesso sono limitativi ed anche riduttivi. Rotellando vorrebbe che si iniziasse a pensare ovunque in termini di ospitalità e non solo di accessibilità: rendiamo usufruibile il nostro negozio, ufficio, abitazione e poco alla volta le nostre città cambieranno.
In Italia dove si va Rotellando?
Sulle montagne dell’Alto Adige, al mare nel Salento e in città a Torino. Sono tre mete che mostrano adattabilità, che morfologicamente sono strutturate in un modo essere più comode. Sono poi luoghi bellissimi e Rotellando ha notato che hanno e cercano di avere servizi per tutti.
Tre viaggi da fare poi in Europa, sempre Rotellando?
Berlino e Barcellona sono sicuramente le città più accessibili, dove si può viaggiare e muoversi da soli e senza accompagnatore. Rotellando, quindi. La Svizzera ha una grossa attenzione ai servizi che offre e cerca di farlo verso tutti, anche la Danimarca è una meta che piace a noi di Rotellando: si nota che mira a diventare uno dei luoghi con la miglior vivibilità al mondo partendo proprio dal senso di renderla usufruibile da tutti.
Rotellando, si va anche oltreoceano?
Certo, e negli States in assoluto. Molto amati da Rotellando. In particolare consiglio la California: ci ho fatto il mio primo viaggio da solo nel ’96, a 26 anni: non mi sembrava vero di potermi muovere liberamente, dove e quando volevo senza dover chiedere aiuto di nessuno. Lì, rotellando, mi sono sentito libero di andare e fare, per me non era mai stato cosi. Lì ho capito cosa vuol dire essere realmente libero e autonomo.
Vedo che Rotellando ama molto anche le crociere…
Il mondo delle crociere è attento alla disabilità e alle persone anziane. Le navi sono solitamente accessibili e permettono molta libertà di movimento, anche se poi ci sono i soliti problemi dovuti all’accessibilità della città che si visitano scendendo.
Le preferite di Rotellando?
Forse le più comode sono quelle verso la Spagna o nei paesi del Nord.
Torniamo in Italia, a Milano: Expo 2015. La città è pronta secondo Rotellando? C’è tempo per renderla accogliente per tutti?
Ho la brutta sensazione che Expo 2015 non stia pensando per nulla a rendere accessibile Milano, una delle città peggiori per Rotellando, rimasta ferma agli ’80 e ’90.
Qualche esempio che Rotellando può segnalare?
Prendiamo un treno ed arriviamo in Stazione Centrale. Mi dica con i mezzi pubblici dove riusciamo ad andare ? O se facciamo un giro a piedi, contiamo i metri prima di arrivare al primo marciapiede con uno scalino? Il problema non è fare in tempo per Expo, il problema è che non siamo nemmeno partiti. Ma spero di sbagliarmi e di ritrovarmi tra qualche mese in una città del 2015 e non del 1990.
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Pubblicato da Marta Abbà il 22 Agosto 2014