Guida alla fotografia: l’inquadratura


Non importa se abbiamo un iPhone, una macchina compatta o una Reflex ultimo modello. L’inquadratura è assolutamente la componente più soggettiva della fotografia, particolarmente ora che gli automatismi delle macchine hanno raggiunto livelli altissimi e ci  permettono di fare ottime foto semplicemente schiacciando un bottone. In qualsiasi momento del nostro viaggio davanti ai nostri occhi abbiamo praticamente migliaia di possibile inquadrature. È il motivo per cui due fotografi in viaggio insieme, riusciranno a produrre foto molto diverse tra loro.

Due sono gli aspetti che dovremmo considerare nel decidere l’inquadratura. Cercare di essere originali e capire nella situazione in cui siamo qual’è l’inquadratura che rende di più.

Foto 1: Anche nel fotografare l’arte urbana a New York si può essere creativi. Nella prima immagine è bastato inquadrare e scattare. Nella seconda ho invece aspettato che succedesse qualcosa. È passata una persona e ho pensato che inserendola nell’inquadratura, la foto sarebbe stata più dinamica e meno scontata.

Essere originali vuol dire cercare di non fare le solite foto stile cartolina. A volte basta muoversi un po’ intorno alla scena che vogliamo riprendere. Fare qualche passo indietro, qualche passo avanti o piegare leggermente le ginocchia. Guardatevi sempre intorno prima di cominciare a fotografare. Potreste ad esempio trovare un punto più in alto dove riprendere meglio la totalità dell’area di vostro interesse. In ogni situazione cercate di alternare foto d’insieme ai particolari (senza esagerare). Ricordatevi: osservare con attenzione quello che sta accadendo intorno a voi aiuta a fare migliori foto ma contemporaneamente vi porta a scoprire cose interessanti che magari vi sarebbero sfuggite. Per cercare di fare foto originali (e irripetibili) un altro modo è quello di inserire un numero maggiore di elementi  nella scena. Una persona che passa, una scia di un aereo, un riflesso e perché no due ragazzi che si abbraccio o si baciano. Questi elementi non saranno i soggetti principali della foto ma la completeranno.

Foto 2: Passeggiando per Soho a New York ho notato uno specchio appoggiato per terra. Ho pensato fosse una buona opportunità per fare una foto interessante. La prima immagine è quella più classica, ma forse un po’ statica. Cambiando inquadratura piegandomi fino a quasi al livello del marciapiede, ho potuto sfruttare le linee del bordo dello specchio per ottenere una foto più dinamica e con un maggiore effetto di profondità.

Ma perché ci sono inquadrature che funzionano di più e altre meno? Essenzialmente dipende da due componenti. Una estetica (armoniosità delle linee e della figure, coerenza dell’immagine, ecc.) e l’altra fisica (come l’occhio percepisce l’immagine). La prima è abbastanza soggettiva e la capacità si sviluppa nel tempo facendo molte foto e guardando le foto di altri fotografi. La regole di base sono però quelle di escludere dall’inquadratura gli elementi di disturbo e, se possibile, aggiungere elementi  complementari  al soggetto principale della foto (che deve essere sempre ben identificabile) per rendere l’immagine più interessante. La seconda  invece si basa essenzialmente sul fatto che la fotografia (sia stampata che vista a video) è una trasformazione di un mondo tridimensionale in un’immagine a due dimensioni. La foto risulterà allora attrattiva al nostro occhio se riusciremo a darle un effetto tridimensionale (così come fanno molti pittori nei loro quadri). Fare questo non è spesso semplice ma essenzialmente si fa sfruttando le linee presenti nella scena. Ad esempio una strada che si perde in lontananza, uno steccato di una casa o comunque inserendo più elementi posti su piani diversi.



Foto 3: Pur essendo ben riuscita, la prima immagine risulta piatta. La seconda invece, scattata aspettando il passaggio del taxi, risulta migliore perché più profonda e con più elementi di interesse posti su piani diversi.

In conclusione quando state per scattare: siate grandi osservatori cercando il punto di vista alternativo a quello scontato, per scoprire quello che agli altri sfugge (linee, armonia, ripetitività, particolari ecc.) e siate sempre coscienti di quello che volete includere/esculdere nell’immagine.

Foto 4: In entrambe queste foto al momento di comporre l’inquadratura ho escluso gli elementi di disturbo, ma ho cercato di includere altri elementi per rendere la foto più attrattiva (nel primo caso il camion dei vigili del fuoco e nel secondo caso il taxi)

Peter Zullo è un fotografo, tre le altre cose, di viaggi. Ama in modo smisurato le città e cerca di coglierne sempre il loro lato più vitale, fotografando i paesaggi urbani ma anche le persone che li vivono. È autore dell’ibook per iPad “Fotografare a New York” potete seguirlo sulla sua pagina Facebook Peter Zullo Photography.

N.B. Le foto presenti in questa pagina sono state fatte a New York da Peter Zullo con un iPhone utilizzando l’applicazione Hipstamatic (All rights reserved)

LE LEZIONI DEL CORSO DI FOTOGRAFIA PER IPHONE E FOTOCAMERE COMPATTE

1) GUIDA ALLA FOTOGRAFIA CON IPHONE E FOTOCAMERE COMPATTE
2) CONOSCERE LA FOTOCAMERA DELL’IPHONE
3) CONOSCERE LA PROPRIA FOTOCAMERA DIGITALE COMPATTA 
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