Sentiero di Nietzsche a Eze Village
Il Sentiero di Nietzsche permette di raggiungere il magico paesino di Eze Village potendone scorgere il campanile e le mura dal basso, alternando lo sguardo tra la meta e la base di partenza, la splendida Costa Azzurra, in un tratto dove tante sono le ville private tra cui si trova spazio per una piccola spiaggia, a Eze sur mer.
Oggi partiamo con scarponcini o scarpe comode addosso per ripercorrere il tragitto che si narra il filosofo tedesco abbia fatto lasciandosi ispirare per i suoi scritti, in età piuttosto avanzata. Non fatevi ingannare però, perché non si tratta di un sentiero del tutto banale, ha una certa pendenza e, soprattutto, non può essere percorso in sandali. Lo chiarisce bene anche il cartello che troviamo al suo inizio, a poche decine di metri dalla stazione ferroviaria di Eze.
Come raggiungere il sentiero di Nietzsche
Per arrivare ad imboccare il sentiero che ci condurrà al bel villaggio in cima ai monti abbiamo diverse alternative, sempre parlando di mezzi pubblici, molto efficienti da queste parti. Se siamo a Nizza o siamo comodi a raggiungerla, possiamo da questa città prendere il bus numero 100 per Mentone al Porto e lasciarci condurre da questo mezzo proprio alla stazione di Eze sur Mer al modico prezzo di 1 euro e mezzo. Esistono anche dei treni locali che arrivano in stazione ma passano meno di frequente e non conviene optare per questo mezzo.
Sempre il bus 100 può portarci anche da Mentone a Eze o da Monaco a Eze, è il bus migliore per chi vuole intraprendere questa avventura. A proposito di bus, se siete in compagnia e non tutti se la sentono di percorrere il sentiero in salita, potete consigliare il bus 83 che conduce a Eze Village da Eze sur Mer in una decina di minuti. E assieme potrete godervi il bellissimo borgo murato.
Per maggiori dettagli su come raggiungere Eze sur Mer potete leggere il nostro articolo dedicato Eze Village: come arrivare.
Sentiero di Nietzsche fino a Eze Village
Imboccando il sentiero, detto anche Chemin de Nietzsche, il cartello che ne indica l’inizio chiarisce subito che sarà in salita, sarà panoramico e anche un po’ sdrucciolevole. E’ adatto a chi ha un po’ di fiato e di gambe, nulla di inaffrontabile se amate camminare. Il momento migliore per affrontare la salita, soprattutto nella bella stagione è la mattina presto, per poi magari fermarsi a pranzare a Eze Village e tornare nel pomeriggio.
Lungo il sentiero non aspettatevi particolari attrattive ma godetevi il panorama che man mano che salite potrete ammirare. Vedrete Cap Ferrat, nitidamente, e la costa, il mare che sfuma dal blu al celeste, le rocce che non hanno paura di mostrare burroni, precipizi e rocche alla luce del sole. Da queste parti, tra Nizza ed Eze, Nietzsche concepì la terza parte dello Zarathustra, nel 1883 e può essere utile e interessante immaginarselo salire con noi. Per questo ci possono aiutare un paio di cartelli predisposti in zone panoramiche del sentiero che ci ricordano qualche verso del filosofo e il suo profondo amore per i paesi mediterranei, per la loro luce, per le emozioni che sanno suscitare.
Un altro interessante aspetto di questa passeggiata è quello degli odori. Ci si trova totalmente immersi nella macchia mediterranea e i polmoni si riempiono di profumi più o meno noti che ricordano quelli della Corsica e della Sardegna. Se partite muniti di un’app per il riconoscimento di foglie, piante e fiori, potrete divertirvi a riconoscerle passo dopo passo, osservando anche come variano man mano che si sale in quota.
Eze Village, un balcone sulla baia
Situato nel dipartimento delle Alpi Marittime della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra Eze è un paesino diviso in due e oggi a noi interessa la parte più antica, quella formata da un insieme di case pittoresche e medievali: Èze-Village.
Che si arrivi a piedi, come spero abbiate fatto, o in bus, come si può tranquillamente fare senza alcun senso di colpa, Eze Village ci accoglie con la Postierla risalente al XIV secolo, una fortificazione che la difende ancora oggi come ha fatto in passato ai tempi degli attacchi saraceni e francesi. La prima porta della città viene difesa da un cannone del XIV secolo e da essa partono le belle mura che avvolgono il piccolo paese e che si possono scorgere sia arrivando dal cammino di Nietzsche sia visitando le stradine del villaggio.
Cercate di non avere un approccio razionale a questo paesino, pretendendo con la cartina alla mano di orientarvi nelle sue stradine, ma lasciatevi guidare dal vostro istinto, percorrere le viuzze e ad ogni bivio decidete a seconda del momento. Tutto ciò che c’è da vedere è lì e lo incontrerete svoltando l’angolo o imboccando una delle tante scalette, in salita. Non abbiate troppa fretta perché quasi ad ogni porta, se non si tratta di un ristorante, c’è una piccola galleria d’arte o un negozio di gioielli, magliette, creazioni artistiche o vestiti, sempre molto creativi e originali.
Cosa vedere a Eze Village
Mentre girovagate per le viette di Eze Village, ecco qualche punto di riferimento per non scordarvi di passare dalle mete più importanti dal punto di vista sia storico che artistico.
La casa dei Riquier in Piazza Pianeta è una delle case ammirabili, la potete riconoscere dalla porta ornata di bassorilievi ed è dedicata a questa famiglia, originaria di Nizza e tra i primi signori di Èze. Tra le altre costruzioni interessanti troviamo sicuramente lo Château de la Chèvre d’Or (Castello della Capra d’Oro) e lo Château Eza che è stata ai tempi la residenza del principe Guglielmo di Svezia dal 1923 al 1953.
La cappella della Santa Croce, difficile da individuare se non si fa troppa attenzione, è conosciuta anche con il nome di “Cappella dei Penitenti Bianchi”, datata 1306, sarebbe il più antico edificio del comune. Non aspettatevi una chiesa vera e propria, è incastonata tra le altre case, ma merita uno sguardo per comprendere la storia del paesino e la sua struttura di un tempo. Suscita maggiore curiosità il sapere che proprio in questo minuscolo spazio si riunivano i membri dell’ordine laico della Confraternita dei “Penitenti Bianchi” di Èze, incaricati di portare l’assistenza del villaggio alla Provenza fino alla fine del XIV secolo.
La Chiesa di Nostra Signora dell’Assunzione ha certamente più l’aria di una chiesa per come siamo abituati ad immaginarla ma ha una facciata molto spoglia. E’ stata incominciata nel 1764 e consacrata nel 1772 e al suo interno è molto più sfarzosa. La navata e il coro mostrano ornamenti barocchi e pitture trompe-l’œil, vi troviamo custodita anche una croce egiziana che ricorda che Èze (in latino Isia) affonda le sue radici nei misteri della dea Iside. Vicino alla chiesa c’è un piccolo cimitero dove riposa dal 1974 l’attore e umorista Francis Blanche.
Il Giardino Esotico è certamente il “pezzo grosso” di questo affascinante borgo francese. E’ in vetta al villaggio, a 429 metri sul livello del mare, ed è non solo ricco di piante e fiori affascinanti ma offre anche delle splendide vedute sui tetti del paese stesso e sulla costa. Creato nel 1949 dall’ingegnere agronomo Jean Gastaud, raggruppa un centinaio di varietà di piante tra cui possiamo riconoscere agavi, aloe, euforbie e tantissimi cactus tra i quali l’Opuntia.
Dove mangiare a Eze Village
Oltre al pregiato ristorante che vi tenta al termine del cammino di Nietzsche, quello del Castello della Capra d’Oro, di cui vi lascio scoprire il menù dopo aver percorso la salita, nel villaggio potete trovare un buon numero di interessanti locali che offrono cibo sia “à emporter”, ovvero take away, che da consumare seduti.
Tra tutti non esito a consigliarvi Delì, un ristorantino aggrappato alle scale, a pochi passi dall’uscita del giardino Esotico, e che è capace di consegnarvi tra le mani anche degli straordinari panini da portare via se trovate scomodo aspettare che si liberi un posto. Scordate vi infatti i grandi spazi in questo borgo francese noto anche per essere uno dei pochi con il nome palindromo assieme a Senones (Vosgi), Laval (Mayenne), Sarras (Ardèche), Noyon (Oise) e Serres (Alte Alpi). Tornando a Delì, qui potrete degustare l’olio e splendidi piatti della cucina mediterranea ma se avete voglia di una specialità, scegliere il Pan Bagnat. Di cosa si tratta?
E’ un panino, ma un panino davvero speciale che un tempo i pescatori portavano in mare per rifocillarsi dopo ore e ore di pesca sotto il sole. Pan Bagnat, letteralmente pane bagnato, è un panino di quelli piatti, farcito di tonno, prima di tutto e poi in questo ci trovare anche insalata, uovo, pomodoro e altre verdure interessanti. Ma il tocco magico, quello che lo rende “bagnat” è il gustoso olio di oliva che viene rigorosamente spruzzato all’interno del panino per ammorbidirlo e per rendere il tutto decisamente gustoso.
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Pubblicato da Marta Abbà il 24 Febbraio 2023