Cosa vedere in Giordania in una settimana
Paese splendido e solare, ricco di tesori e con un paesaggio naturale meraviglioso, merita una vacanza lunga e che ci permetta di esplorarlo da cima a fondo ma non sempre è possibile farne, anzi, quasi mai. Il problema che di pone quindi è diverso: ci si chiede cosa vedere in Giordania una settimana.
Cercando di fare un mix tra storia e cultura e natura, abbiamo selezionato alcune tappe imperdibili con cui comporre il proprio viaggio a seconda delle nostre preferenze.
Cosa vedere in Giordania in una settimana
Partiamo subito dalla meta che tutti nominano e conoscono e che non è affatto sopravvalutata, è davvero meravigliosa: Petra. Solo per visitarla di persona, vale la pena di fare questa vacanza perché è davvero un luogo speciale. E’ una città scavata nella roccia rosa in una gola del deserto. Ha da sempre affascinato coloro che passavano di qui e ancora oggi attira tantissimi turisti. La città di Petra è stata abbandonata nel VIII secolo ed è stata poi riscoperta dall’esploratore svizzero Burckhardt nel 1812. Per visitarla è necessario camminare parecchio girandola nei tanti suoi angoli per percepirne al meglio l’atmosfera. Viette e scorci unici, palazzi ricavati direttamente dalla roccia, antri in penombra misteriosi: è un’avventura indescrivibile che non può mancare durante una vacanza in Giordania.
Siete mai stati sulle rive di un lago a 400 metri sotto il livello del mare? In Giordania anche questo diventa possibile perché è proprio da queste parti che troviamo il punto più basso al mondo sulla terraferma, molto vicino al confine con Israele e Cisgiordania. Siamo sul Mar Morto, un mare speciale con un’acqua che è molto più salata di quella degli altri mari e con grandi proprietà terapeutiche. Qui si galleggia molto bene ma non è particolarmente piacevole farci il bagno perché c’è una sensazione di viscido che può disturbare. Sulle coste di questo lago troviamo veri stabilimenti termali che ne sfruttano le acque.
Sempre parlando di rive e di acque possiamo spostarci sul mare vero, sul Mar Rosso, dove la Giordania ha un piccolo sbocco, con la cittadina di Al-Aqabah, molto vicino a Eilat, situata in Israele, e non lontano dall’Egitto. C’è un acquario che racconta il Mar Rosso, flora e fauna, e c’è un forte mamelucco risalente al XVI secolo, e la chiesa cristiana di Ayla, una delle più antiche del mondo. E’ una meta turistica sempre più gettonata ma al momento conserva ancora il suo fascino autentico.
Località balneare in rapida crescita, ospita un acquario dedicato a fauna e flora del mar Rosso, un forte mamelucco del XVI secolo e una delle chiese cristiane più antiche al mondo, quella cosiddetta “di Ayla”. Siamo a due passi da Jerash e possiamo andare a visitare questa cittadina nel nord del paese, a circa 30 km da Amman. Ha origini antiche, esisteva già ai tempi di Alessandro Magno, ma dobbiamo aspettare i Romani per vederla fiorire e oggi ne possiamo ammirare i resti in un sito archeologico romano che è considerato uno dei più estesi fuori dall’Italia. Passeggiandovi possiamo riconoscere il Tempio di Artemide, il Teatro sud, l’Arco di Adriano e la maestosa Piazza Ovale che si apre sul cardo maximus.
Passiamo ad un’altra città poco lontana: Amman, magica per via delle sue sfumature bianche legate alla pietra molto diffusa nella zona e con cui sono state costruite la maggior parte delle case. Amman è la capitale del Paese e un terzo degli abitanti della Giordania abita qui. Ha una parte storica e una molto moderna, nella Cittadella troviamo una sorta di Acropoli di epoca romana, vari reperti archeologici e il Teatro romano, risalente al II secolo.
Quando raggiungiamo la città di Al-Karak possiamo ammirare un bellissimo castello ma anche un panorama indimenticabile. Siamo nella valle del Giordano. La costruzione risale al XII secolo è particolare per via della sua pianta trapezoidale, ha poi quattro torri angolari e un fossato. Al suo interno c’è anche un piccolo Museo Archeologico. Le mura ne raccontano le vicissitudini storiche, ogni popolo che le ha toccate ha lasciato un colore diverso, i crociati usarono pietra dura vulcanica di colore nerastro, gli arabi, che la occuparono a più riprese, il più malleabile calcare di colore giallo.
Tra i monumenti interessanti da visitare c’è poi il patrimonio dell’umanità Unesco, Qusayr Amrah, originario del VII secolo. Oggi è possibile visitarne solo la sala delle udienze e l’hammam ma possiamo ammirarvi degli affreschi interni enormi, di oltre 350 metri quadri e raffigurano più di 250 fra figure umane e animali. Altra tappa storicamente interessante è la Chiesa di San Giorgio, a Mabada, non tanto per la chiesa in sé ma perché custodisce la Mappa di Terrasanta, un mosaico risalente al 560 d.C. raffigurante l’area mediorientale dall’Egitto alla Palestina.
Giordania: panorami
Ci sono due angoli molto suggestivi panoramicamente parlando, che ci porteremo ne cuore dopo la visita. Il Monte Nebo è meta di pellegrinaggio perché sembra che Mosè sostò in contemplazione della Terra Promessa. C’è un santuario di Francescani dove sorgeva un precedente monastero di epoca bizantina, all’interno ci sono pavimenti e marciapiedi stupendi, a mosaico, all’esterno una vista verso Gerico e Gerusalemme.
Prima di lasciare la Giordania affacciamoci al suo deserto a Wadi Rum dove spunta la montagna nota come i Sette Pilastri della Saggezza tra moltissime formazioni rocciose e vere e proprie montagne che il vento negli anni ha plasmato a suo piacere.
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Pubblicato da Marta Abbà il 28 Novembre 2021