Citylife e le sue torri
Citylife è uno dei quartieri più moderni di Milano non solo perché di recente costruzione ma anche per via dei suoi grattacieli e in generale del degli edifici che la compongono, delle vere e proprie opere d’arte. il complesso di Citylife, di proprietà al 100% di Generali, copre una superficie complessiva di 366mila metri quadri e finora conta 536 appartamenti realizzati (di dimensioni in media pari a 190 metri quadri, da un minimo di 65 mq a un massimo di 490 mq). Il parco pubblico occupa una superficie di 173mila mq, l’area attualmente aperta al pubblico è di 118mila mq.
Oggi a Citylife possiamo contare Tre Torri, celebrate con tanto di cerimonia con la posa della bandiera al 30esimo piano di uno dei tre palazzi in cui è ospitata la sede della PWC ma i lavori non finiscono qui e, come ogni quartiere moderno quasi, è in continua evoluzione. Tutto ciò per dire che arriverà presto un quarto grattacielo. Che ne sarà della denominazione “Tre Torri”? Ancora non ci è dato sapere ma ciò che più ci incuriosisce non è il nome, bensì l’aspetto della quarta struttura che ad oggi è solo sulla carta. Anzi, sulle carte perché deve essere ancora individuato il progetto vincente tra quelli consegnati da sette studi di architettura internazionali.
Tra gli esperti chiamati a sviluppare una proposta per il nuovo grattacielo, anche Carlo Ratti, architetto molto note per la grande innovazione con cui progetta. Con lui ci sono anche lo studio danese Bjarke Ingels-Big, lo studio americano Som, Plp, Unstudio, Dominique Perrault e un altro italiano, Antonio Citterio. Entro questa estate c’è in programma di definire l’aspetto che avrà questa nuova struttura, prevista di circa 20 piani, e lo step successivo sarà la realizzazione. I terreni su cui sorgerà sono quelli dove oggi chi conosce il quartiere, trova occupati da dei campi da tennis provvisori.
Dopo la quarta torre, prima ancora che se ne conosca l’aspetto, si parla già di una quinta torre che dovrebbe essere costruita dove ci sono gli hangar sede di cantiere del progetto. Anche in questo caso sono davvero poche le informazioni che potrebbero aiutarci ad immaginare il suo aspetto e c’è ancora il dubbio che al posto di una torre sola di 40 piani potrebbero sorgerne due più piccole. Una delle ipotesi è che si potrebbe utilizzare la volumetria destinata a una ulteriore realizzazione residenziale disegnata da Libeskind che comprende 103 appartamenti.
Andando a ritroso, troviamo le tre torri e la terza non è nemmeno ancora finita, lo sarà prevedibilmente entro giugno 2020. I due grattacieli completi sono le torri Generali e Allianz, la prima progettata da Zaha Hadid e la seconda disegnata da Arata Isozaki con Andrea Maffei. La terza torre è più nota con il nome di “Curvo”, è stata progettata da Daniel Libeskind per il gruppo di consulenza Pwc dal settembre di quell’anno.
Per svettare più in alto che mai, sopra il 30esimo piano verrà realizzata una cupola in vetro sempre disegnata dallo stesso architetto per ricordare la Pietà Rondanini. Sarà alta oltre 30 metri, peserà 470mila chilogrammi e renderà la terza torre più alta di quella di Generali. Con i suoi “futuri” 175 metri, quindi, il Curvo sarà il terzo edificio più alto di Milano, dopo quello di Allianz e la Unicredit tower di Porta Nuova. E lo skyline della città diventa sempre più popolato e ricco dal punto di vista anche della bellezza architettonica ma non solo perché questi edifici non sono solo belli e nuovi ma anche innovativi.
Per fare un esempio possiamo prendere proprio l’ultimo citato, la futura sede della Pwc, che viene realizzata con una grande attenzione al suo impatto ambientale e all’attenzione per i lavoratori che lì avranno il proprio ufficio. I piani abitabili saranno 28 e ospiteranno circa 3mila dipendenti. Tanto per farsi un’idea, ci saranno 2.300 postazioni di lavoro e una serie di spazi aperti e fruibili da chiunque, oltre a delle aree ad hoc per i vari gruppi di lavoro.
Il concetto è quello di lavoro fluido, basta scrivania fissa e cartellino perché ci sarà un software per gestire l’edificio e le presenze e ogni piano avrà una decina di uffici singoli che potranno essere assegnati ad alcuni dipendenti ma che anche altri potranno usare, se momentaneamente vuoti. I piani più alti, più spettacolari, sono destinati agli eventi: il 27esimo e il 28esimo, collegati da una grande scala interna, ospitano infatti foyer, lounge, bar e ristorante.
CityLife Shopping District
Oltre agli appartamenti e agli uffici, in quest’area c’è anche un grosso edificio ad uso commerciale, è quello realizzato dall’architetto Zaha Hadid. Oggi possiamo dire che si tratta del centro commerciale urbano più grande d’Italia, con una superficie di 32mila metri quadri, contenente circa 100 negozi. Lo stile dell’interno è inspirato a un bosco, con rivestimenti per soffitto e pavimento in bamboo. Sempre a Citylife possiamo trovare anche il secondo parco più grande di Milano con una area di circa 170.000 metri quadrati
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Pubblicato da Marta Abbà il 24 Aprile 2019