Capaccio Paestum
Se Paestum suona familiare, a molti, il paese di Capaccio Paestum molto meno. Non è un caso di anonimia, siamo nella stessa zona e Capaccio è il paese a cui si può fare riferimento anche per andare a visitare Paestum anche se non se ne parla spesso. Si trova in provincia di Salerno, in Campania, e il Comune ha una estesa area, siamo nei pressi del Monte Soprano, non lontano dal fiume Sele e nemmeno dal fiume Solofrone.
In questa zona, a Capaccio Paestum e dintorni, troviamo una lunga costa molto apprezzata per le belle spiagge sabbiose che offre a chi sceglie di trascorrere qui le sue vacanze estive, o primaverili, visto il bel clima della zona. Si tratta di strisce di spiaggia non larghissime, di circa 80 metri, con alle spalle delle pinete continue.
All’interno, invece, ci sono delle aree pianeggianti, nella maggior parte dei casi coltivate in modo piuttosto intenso. Siamo però nell’area, non lo scordiamo, al Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, e Capaccio Paestum è proprio all’interno di esso come anche la nota area archeologica di Paestum, una città romana sorta sulla colonia greca di Poseidonia.
Capaccio Paestum: dove si trova
Per arrivare in questo paese, giunti con l’autostrada nel territorio salernitano, va imboccata la Provinciale 13, proseguendo su questa strada si incontrano il Santuario del Getsemani e Getsemani di Capaccio, costruito tra il 1956 e il 1959 su progetto dell’architetto Ildo Avetta e che merita una sosta per via delle particolari vetrate che compongono la Cupola e che creano un effetto luce molto particolare. Diamo un occhio anche alle ceramiche che sono incastonate nell’edificio, a rappresentare i vari Santi venerati nell’Italia Meridionale.
Proseguendo sulla SP 13 arriviamo a Capaccio Vecchio, di cui restano dei ruderi, e alla chiesa della Madonna del Granato, sotto il Monte Calpazio. Finalmente arriviamo a Capaccio Paestum, a 419 m sopra il livello del mare, quindi su un piccolo altopiano con affianco il Monte Soprano, una cima di 1.082 m.
Una volta nel centro del paese, possiamo goderci il panorama da piazza Tempone, situata a Capaccio Capoluogo, lasciando che, dopo il viaggio, il nostro sguardo di perda nella pianura e sul Golfo di Salerno, abbracciando la bellezza della costiera amalfitana e dell’isola di Capri. Per arrivare alla nota Paestum e vedere la zona archeologica, davvero suggestiva, da Capaccio Capoluogo va presa la Strada Provinciale n°168, la cosiddetta Capaccio-Paestum.
Capaccio Paestum: zona archeologica
Nota in tutto il mondo, la troviamo sui libri di storia e in molti documentari. Questa zona archeologica ha ricevuto anche il riconoscimento da parte dell’UNESCO come patrimonio dell’umanità, vi si trovano infatti ben tre templi greci che sono ad oggi tra i meglio conservati del mondo. Non ci sono parola per raccontare l’atmosfera da piena Magna Grecia che si respira in questo sito davvero magico, senza tempo e quasi mondo a sé, meglio andare a visitarlo di persona dopo essersi opportunamente informati sul significato di questi tempi, proprio nel salernitano.
Capaccio Paestum: cosa vedere
Va da sé che il sito archeologico va visitato con attenzione, prendendosi tutto il tempo per i templi e per l’Anfiteatro. Ci sono poi altre interessanti costruzioni da ammirare come la fontana dei tre delfini, a Capaccio Capoluogo, e le varie Necropoli in zona tra cui cito quella di Santa Venere e quella di Andreoli-Laghetto.
Altre architetture religiose a Capaccio Paestum e dintorni, risalenti ad epoche ben successive, sono la Cattedrale della Madonna del Granato, sorta nel I secolo ma restaurato nel 1708, l’antica Cattedrale “Basilica paleocristiana” e il già citato Santuario del Getsemani.
Non scordiamoci il Convento francescano, luogo che oggi è in mano agli abitanti del posto ed è molto vivo e attivo. Risale al 1743, è sorto dove c’era un Convento dei Frati del Carmelo, poi abbandonato nel 1652. Negli anni, tra vari abbandoni e cambi di destinazione d’uso, è stato carcere, scuola, casa comunale, ma i francescani sono tornati all’interno nel 1933. Oggi sono i capaccesi ad occuparsi dei campi di calcio, tennis, bocce e c’è anche, interessante per noi turisti, un percorso trekking che ci conduce nel giardino e nelle aree circostanti, ricche di vegetazione mediterranea.
Capaccio Paestum: storia
La parte più antica di Capaccio è Capaccio Vecchia, un tempo chiamata “Calpatium o “caput aquis”, dal latino Caput Aquae (origine dell’acqua), dove si trova il santuario della Madonna del Granato. La Capaccio moderna è spuntata verso l’anno mille. Questo insediamento ha iniziato ad ingrandirsi dal 1700, e a riempirsi anche di monumenti che non hanno più a che fare con la Magna Grecia come la fontana dei tre delfini e vari palazzi mobiliari e piazze, e il Convento francescano.
Troviamo Capaccio nel 1800 capoluogo dell’omonimo circondario appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie e di nuovo capoluogo, dal 1860 al 1927, dell’omonimo mandamento appartenente al Circondario di Campagna.
Capaccio Paestum: cosa mangiare
Siamo in provincia di Salerno quindi approfittiamone per assaggiare le specialità di questa provincia, nota e apprezzata anche per le sue ricette dal gusto unico. La pizza salernitana, una golosità, diversa da quella napoletana, nella versione Margherita e “Carmine”. In tutta la Campagna è nota la sfogliatella, antico dolce che dobbiamo alle suore del monastero di Santa Rosa a Conca dei Marini. Un sorso di Limoncello, immancabile!
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Pubblicato da Marta Abbà il 25 Giugno 2018