Deserto dei Gobi: foto e mappa
Deserto dei Gobi, deserto che si distende su un’area abitato da alcuni gruppi di nomadi e da animali rari ma che attira sempre più visitatori, soprattutto quelli che più amano paesaggi ampi e silenziosi ma popolati da animali “particolari”. Per “particolari”, si intendono ad esempio l’asino selvatico, il cavallo Prewalski, il saiga (antilope) e l’orso del Gobi, uno dei più rari. Non è solo una riserva faunistica, il Deserto dei Gobi, ma anche un museo a cielo aperto con i suoi splendidi monasteri e altri monumenti storici da ammirare.
Deserto dei Gobi: Cina
Una parte di questo deserto è nella Cina settentrionale, la restante parte occupa circa un terzo dell’intera superficie della Mongolia, in totale viene diviso in cinque le regioni dette “aimag”.
Dal punto di vista turistico, lato cinese, da segnalare c’è una particolare località da cui partono escursioni in cammello e dune buggy alla volta del Gobi. Si tratta dell’oasi chiamata Yueyaquan, situata nella provincia del Gansu, in Cina. E’ da non perdere perché sorge attorno ad un lago a forma di luna crescente.
Il centro abitato più vicino è Dunhuang, a circa 6 Km di distanza, mentre questa oasi si trova in mezzo a delle alte dune di sabbia dorata ma è circondata da verdissima vegetazione che si rispecchia nell’acqua. Oggi è anche un centro turistico, vi troviamo alcune pagode in legno, in stile tradizionale.
Deserto dei Gobi: Mongolia
Nella parte del Deserto dei Gobi mongola ci sono numerose attrazioni, sparse nelle diverse regioni in cui esso è diviso. In quella di Gobi Altai, che fa da congiunzione fra il grande deserto e le montagne dell’Altai, ci sono animali rari come il leopardo delle nevi, l’orso del Gobi, il cammello battriano e il cavallo takhi, e si può sperare anche di vedere l’Almas, lo yeti mongolo. E’ un’area perfetta per escursioni e per conoscere la cultura buddhista.
Nel suo capoluogo Altai, all’ombra della montagna, c’è il piccolo monastero Dashpeljeelen mentre la montagna Eejkhairkhan è un monumento nazionale tanto è apprezzato e amato. La si definisce “la roccia madre”, per i mongoli rappresenta l’anima della Terra. La regione di Bayankhongor, poco turistica, è però ricca di paesaggi incantevoli con fauna e flora endemici, come l’asino selvatico, il cammello battriano e l’orso del Gobi.
In Umnugobi, una delle regioni meno abitate, troviamo carovane di cammelli, animali selvatici e mete di interesse paleontologico e culturale, oltre che naturalistico. I parchi naturali più suggestivi forse sono quelli situati nella regione di Gurvansaikhanm che significa “le tre meraviglie”, riferito alle vette Baruun, Dund e Zuunsaikhan, tutte sopra i 2.800 metri.
Tra le mete più amate, ci sono le Khongoryn, “le dune che cantano”, e la Yolyn Am, la “valle delle aquile”, e poi il Monastero di Onghiin, uno dei più attivi e frequentati ai tempi, oggi sempre affascinante da visitare anche per lo scenario in cui è ospitato.
Deserto dei Gobi: foto
Deserto dei Gobi: mappa
Deserto dei Gobi: meteo
Non è un clima mediterraneo e particolarmente accogliente quello che si riscontra tipicamente in queste zone ma chi parte per il Deserto dei Gobi immagino se lo aspetti. C’è una escursione termica di quasi cento gradi centigradi passando dagli estremi dei 50/55 gradi sottozero dell’inverno ai +45 in estate. Il paesaggio che ne risulta è argilloso, oppure con dune di sabbia che ricoprono però solo il 3% dell’estensione.
Deserto dei Gobi: tour
Un tour in questo deserto non è una cosa semplice da improvvisare. Si può organizzare tutto prima di partire, tramite agenzia, ma anche optare per un viaggio in Mongolia fai da te.
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Pubblicato da Marta Abbà il 21 Marzo 2018